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http://avatar-italia.it/altro/old_uploads/2010/06/cameroni-300x300.jpgJames Cameron è uno dei più grandi registi, sceneggiatori e produttori del pianeta. Il suo nome è da sempre stato sinonimo di grandi successi cinematografici, effetti speciali, record di incassi e di spese di produzione.
Nasce il 16 agosto del1954 a Kapuskasing, Ontario in Canada.
Fratello dello stuntman Mike Cameron e di altri 3 ragazzi, James Cameron è figlio di un ingegnere elettrico e di un'artista. Un figlio cresciuto fra la passione per le discipline scientifiche e l'amore per l'arte, soprattutto per il disegno.
Dopo aver frequentato la Stamford Collegiate di Niagara Falls, si iscrive alla Facoltà di Fisica presso la California State University di Fullerton, dove si trasferisce con la famiglia. Nel 1971, lascia gli studi, arrangiandosi come può per guadagnare qualche soldo (ha fatto il venditore di automobili e il camionista). Una sola cosa rimpiange della sua vita in facoltà: l'opportunità di entrare e visitare gli archivi cinematografici dell'università. Alla fine, comunque, arriva a una laurea, quella in filosofia alla University of Toronto, nel 1973.
Dopo l'università James comincia a coltivare i suoi interessi che lo porteranno verso la cinematografia. Nel cinema vede il canale giusto per dare libero sfogo a tutte le sue passioni e approfondirle.
Nel 1978 gira il suo primo cortometraggio “Xenogenesis”, finanziato da un consorzio di dentisti californiani che approvano un suo soggetto fantascientifico sull'onda del successo di Guerre stellari. Inizia a lavorare come tecnico degli effetti speciali nell'equipe di Roger Corman in film come “I magnifici sette nello spazio” (1980), “1997: fuga da New York” (1981), e “Il pianeta del terrore” (1981).
Cameron debutta alla regia con il sequel dell'horror di Joe Dante “Piraña paura” del 1981, prodotto in Italia con un ridottissimo budget. Il film viene ignorato dalla critica e dal pubblico; è considerato comunque superiore all’episodio precedente. Cameron capisce però che è la strada giusta ed entra nell'harem del mitico Roger Corman come supervisore delle pellicole della sua casa di produzione.
Sempre nel 1978, sposa una cameriera conosciuta al college, Sharon Williams. Sarà proprio la sua prima moglie la fonte di ispirazione per il personaggio di Sarah Connor in Terminator. Il matrimonio, però, si conclude nel 1984, quando Cameron sceglie di divorziare per sposare la produttrice Gale Anne Hurd, lasciata a sua volta nel 1989 per la regista Kathryn Bigelow.
Ma non è finita, dopo il divorzio da questa, nel 1991, sposa l'attrice Linda Hamilton dalla quale avrà la sua prima figlia Josephine Archer Cameron. Nonostante la nascita della sua primogenita, il matrimonio va a rotoli nel 1999, quando Cameron si invaghisce dell'attrice Suzy Amis, sposata nel 2000 e madre dei gemelli Claire e Quinn.
A quanto pare, Cameron riesce ad essere fedele solo al suo lavoro.
Il successo del cult Terminator
Consulente degli effetti speciali di” Apollo 13” (1995) con Tom Hanks, Cameron dirige il suo primo cult: “Terminator” (1984) con Arnold Schwarzenegger. La pellicola si sviluppa attorno ad un cyborg proveniente dal futuro il cui unico scopo è quello di uccidere la madre del capo di una futura resistenza nella guerra contro le macchine.
Diventa subito un successo strepitoso e coinvolgente da parte del pubblico; la critica gli offre il Saturn Award per la migliore sceneggiatura, nonché una candidatura allo stesso premio come miglior regista.
Cameron, a questo punto, nel 1991, produce il sequel “Terminator 2 – Il giorno del giudizio” che non tradisce le aspettative e intrattiene il pubblico con una serie di grandi effetti speciali, ripercorrendo a grandi linee la storia fantascientifica precedentemente impostata. Il protagonista è sempre il cyborg assassino interpretato da Schwarzenegger (anche se diventato difensore del giovane capo della resistenza).
Il secondo episodio gli frutta un Saturn Award come miglior regista, mentre va a qualcun altro quello per la migliore sceneggiatura, per il quale era stato nuovamente candidato.
Nel frattempo, fra queste due pellicole, scrive la sceneggiatura di “Rambo II – La vendetta” (1985) con Sylvester Stallone e ne paga le conseguenze: un Razzie Award per il peggior copione. Oltre a questo, dirige un altro sequel “Aliens – Scontro finale” (1986) con Sigourney Weaver, Michael Biehn, Paul Reiser e Lance Henriksen, dove il capitano Ripley, unica sopravvissuta alla strage dell'astronave Nostromo, dopo 57 anni di ibernazione è scongelata e inviata nel pianeta Acheron, dal quale provengono i parassiti alieni per distruggere la loro “ape regina”. Difficile raccogliere l'eredità di Ridley Scott, ma Cameron se la cava egregiamente e infonde il suo particolare stile all'opera, acquistando ritmo, azione, aggressività. Per questi motivi, si porta a casa due Saturn Award: regia e sceneggiatura.
Dirige “Abyss” (1989) che gli frutta un nuovo Saturn Award e una nuova candidatura per il copione. Poi ritorna con Schwarzenegger, affiancandolo a una strepitosa Jamie Lee Curtis in “True Lies” (1994). Ovviamente altro Saturn Award, seguito da una candidatura al medesimo premio per la sceneggiatura di “Strange Days” (1995).
Ma è nel 1997 che firma il capolavoro. Arriva “Titanic”, con Leonardo Di Caprio, Kate Winslet, Billy Zane, Kathy Bates e Frances Fisher. Tutti ricordano i cinema strapieni, la mania Di Caprio nata successivamente, “My heart will go on” di Celine Dion e tutto quello che questo film ha portato al cinema, spodestando un gigante come “Ben-Hur”. Una pioggia di Oscar, fra i quali spiccano quelli per il miglior film e il miglior regista e poi candidature a BAFTA, César, Golden Globe e chi più ne ha, più ne metta.
Nel 1998 e nel 2003, i Saturn Award decidono di premiarlo con il President's Award, per il grande contributo artistico dato allo sviluppo di nuovo e moderno genere cinematografico. Diventa il signore incontrastato dei monumentali Blockbusters. A quel punto, indirizza il suo sguardo verso il piccolo schermo producendo la serie tv “Dark Angel” (2000-2002) con Jessica Alba, John Savage, Jensen Ackles e “Terminator – The Sarah Connor Chronicles” (2008-2009) con Brian Austin Green, Lena Headey e Shirley Manson. Poi scrive la sceneggiatura di “Spiderman” (2002) che però viene rifiutata dagli Studios per la troppa violenza, motivo che spingerà Hollywood a puntare tutto su Sam Raimi.
Il ritorno sul grande schermo con Avatar
Nominato agli Emmy per “Expedition – Bismark” (2002) e autore di documentari marini, nel 2009, torna alla carica con “Avatar”, un nuovo attesissimo kolossal, con il quale si impone nuovamente come un autocratico e incontentabile autore, un regista aggressivo ed esigente, l'incubo di attori e maestranze, ma anche l'ossessione fatta persona per le tecnologie al pari di George Lucas e Steven Spielberg. Ha decisamente dimenticato che, prima di essersi autoincoronato re del mondo cinematografico, era un tuttofare e che gran parte del suo talento viene proprio da quel sapiente modo di padroneggiare il set.
Il cinema per lui è espressione del “meraviglioso” e si descrive come un individuo dal carattere di ferro e con una precisione maniacale che, da solo, ha scalato l'empireo Hollywoodiano, sfidando altri miti… e se stesso, a colpi di budget sempre più folli, sempre più lunghi, sempre più action. Ci ha abituati così. Senza pause, senza tregua, con quel gusto per il fantastico, per l'eccezionale e per lo spettacolare. Folgorante, sensazionale, divertente, Cameron è un regista degno del suo nome…
Adesso dobbiamo solo domandarci che altro inventerà questo personaggio dal talento innato e straripante; quali altre meraviglie sarà in grado di mostrarci e quali nuove emozioni riuscirà a creare e a trasmettere.
I suoi capolavori sono tutti diversi l'uno dall'altro ma sono comunque tutti legati da questo suo straordinario modo di lavorare, di dirigere la sua squadra senza mai fermarsi, sempre alla ricerca dell'innovazione tanto nelle sceneggiature quanto nelle tecniche e nelle tecnologie di cui sono composte le sue opere.
Insomma potremmo definire James Cameron come il primo “inventore cinematografico” a 360°.
Fonte : Wikipedia, mymovies.it
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