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http://www.avatar.matthewclose.co.uk/Media/Pandora11.jpgAvatar ci ha rapito! Ha rapito tutti noi per farci vivere un avventura mozzafiato. Il suo segreto risiede nel nuovo, nel diverso. Ha catturato le nostre menti e i nostri cuori con un mondo così fantastico e così perfetto da apparirci reale. Chi di noi non è rimasto a bocca aperta davanti la selvaggia fauna di pandora? Chi di noi non ha sgranato gli occhi alla vista dei maestosi paesaggi come quelli della flora pandoriana?
Bè Avatar è tutto questo e molto ancora!!!
Forse però c'è una cosa che più di tutte ci è rimasta dentro, che ci fa sognare al solo pensarci.... sto parlando di quel popolo che con la sua filosofia di vita ci ha fatto innamorare.... i Na'vi!
Impariamo a conoscere meglio la cultura e le usanze di questo popolo che tanto ci affascina...
Questo stupendo popolo, che concentra la sua dislocazione nelle foreste pluviali di Pandora, è ad oggi l'unica specie nell'universo, oltre all'uomo, dotata di intelligenza e coscienza. Questa specie si è adattata benissimo all'ambiente circostante, acquisendo nel tempo caratteristiche adatte alla difficile e pericolosa vita sul satellite. I Na'vi ( homo pandorus, Na'vi "il popolo" ) sono in media alti 3 metri, hanno una forte muscolatura e le loro ossa sono rinforzate da polimeri in carbonio, tutte caratteristiche che gli conferiscono una forza almeno quattro volte superiore a quella di un comune essere umano. La loro pelle blu è liscia e striata e hanno un collo decisamente più lungo di un qualsiasi terrestre. Le orecchie e gli occhi, come la dentatura del resto, hanno caratteristiche prettamente feline ed il naso è largo e schiacciato. Come i felini appunto possiedono una coda lunga e prensile, della quale si servono per avere maggiore equilibrio quando si spostano nella giungla saltando da un ramo ad un altro. Ogni Na'vi sul proprio corpo ha un disegno bioluminescente, che funziona più o meno come una mappa genetica. Il disegno cambia da individuo a individuo e nonostante abbiano una vista ottima anche al buio, i Na'vi usano questa mappa bioluminescente per distinguersi di notte nella foresta. Si stima che con questo sistema i Na'vi riescano a identificarsi al buio fino ad una distanza di 20 metri. La struttura del corpo di un Na'vi è sotto moltissimi aspetti simile a quella umana, tanto da rispettare i canoni della bellezza terrestre.
L'intera cultura di questo popolo può essere racchiusa nel loro profondo legame con la natura e la loro connessione spirituale con la divinità Eywa, la grande madre protettrice dell'equilibrio naturale su Pandora. Questo legame è possibile grazie a quella che a prima vista potrebbe sembrare una semplice treccia, ma che in realtà è un sistema di connessione neurale molto complesso. Questa appendice, lo Tsaheylu "il legame" , è di fondamentale importanza per la vita di ogni individuo Na'vi. Permette di connettersi ad una qualsiasi forma di vita dotata di un simile sistema, dando la possibilità di percepire informazioni energetiche da piante animali o addirittura dal satellite stesso. Il popolo Na'vi vive in totale simbiosi ed armonia con l'ambiente che lo circonda, non sentendosene distaccato, ma sua parte integrante.
Similmente all'uomo, i Na'vi sono monogami. Passano un lungo periodo della loro vita nella ricerca di quella che sarà la loro compagna ideale, con la quale uniranno la loro treccia per creare quel legame sentimentale che li unirà per il resto della loro vita. La loro riproduzione è uguale a quella di un qualsiasi mammifero terreste, ma i Na'vi grazie allo tsaheylu riescono a raggiungere un grado di intimità sconosciuto qua sulla terra. Questo atto, naturalmente molto sensuale e spirituale, non ha nessuna utilità in termini riproduttivi.
Adesso che abbiamo delineato i caratteri fondamentali della cultura e l'aspetto di questo meraviglioso popolo, accompagnamolo nella quotidianetà di tutti i giorni, dove andremo ad analizzare momenti importantissimi nella vita di un Na'vi.
Parte integnante della vita di ogni Na'vi è la caccia. Questa non è solo la fondamentale fonte di sussistenza per questo popolo, ma anche e soprattutto una delle sue fondamentali usanze. Ad essa è attribuita una vera e propria sacralità. Lo tsaheylu si dimostra fondamentale anche in questo caso, permettendo il collegamento neurale con animali indispensabili nella caccia, come appunto il gladiatore o "Pa'lì", cavallo corazzato molto agile negli spostamenti e i cambi di direzione, perfetto per la caccia all'interno dell'impervia giungla pandoriana.
Sin dalla nascita i bambini vengono istruiti riguardo questa fondamentale usanza la quale deve essere svolta con impeccabile precisione e metodo, così da non offendere la preda, per la quale è nutrito un particolare rispetto. Nonostante la grande abbondanza che Pandora offre, i Na'vi non cacciano mai più di quello di cui necessitano. Anche in questo caso è forte il rispetto che questo popolo dimostra nei confronti dell'equilibrio naturale.
Altro momento fondamentele nella vita del clan, è il rito di passaggio che porterà ogni giovane Na'vi a diventare un cacciatore. L'usanza vuole che per diventare Taronyu, ogni Na'vi debba scegliere e domare il proprio Ikran. Questo rito molto pericoloso è probabilmente il momento più importante nella vita di un Na'vi. Viene peceduto da un importante cerimonia, l'Uniltaron, durante la quale il guerriero si fa pungere da un ragno velenoso e va in una sorta di trans, che lo porterà a riprodurre una danza spasmodica dal grande significato spirituale. Si crede che la cerimonia dell'Uniltaron "caccia in sogno" porti a conoscere il destino di ogni guerriero e il suo animale guida. Una volta istaurato il legame neurale con il proprio Ikran, ogni giovane Na'vi diventerà a tutti gli effetti un cacciatore, conquistandosi il suo posto nel clan ed entrando a far parte del popolo per sempre. A differenza dei gladiatori, un ikran, una volta stabilito il legame con il proprio cavaliere, volerà con questo per tutta la vita. Vedere un Na'vi che cavalca un Ikran è uno spettacolo emozionante. Il profondo legame che unisce un cavaliere alla propria banshee, fa di questi un entità unica che si libra in cielo con armoia ed eleganza.
La maggior parte delle attività, si svolgono nei pressi dell'albero casa "kelutral", albero dalle enormi dimenzioni ( più di 350 metri di altezza, un diamometro di più di 50 e una basa di circa 120 metri ) che offre rifugio a tutti i membri del clan. I Na'vi fanno sempre tutto in gruppo, ritenendo la coesione del clan un aspetto fondamentale per la loro sopravvivenza. Non esiste distinzione fra uomini e donne, che svolgono insieme quasiasi attività come l'allevamento della prole o la gestione del fuoco. I Na'vi amano dormire in gruppo, adorano il contatto fisico che inoltre gli permette di creare un valido sistema di allarme e difesa in caso di pericolo. Sono soliti coricarsi in gigantesche amache che si trovano all'interno dell'albero casa. La fabbricazione di queste amache è diventata un rituale che spesso coinvolge un intera famiglia e dura parecchi mesi, un amaca una volta completata viene consacrata e prende il posto di quella vecchia che viene bruciata in segno di rispetto. Questo tipo di lavorazione molto accurato consente una lunga durata nel tempo, si pensi che un amaca ha una vita media di 20 anni terrestri.
Altro importantissimo ritrovo, nella vita sociale del clan è il focolare. I Na'vi si ritrovano attorno ad esso per consumare i loro pasti, spesso accompagnati da canti di gruppo, ai quali partecipano indistintamente tutti i membri del clan. Il focolare, si presenta di forma ovale, con due pietre disposte trasversalmente sopra una conca delimitata da altre pietre, all'interno della quale è disposta la brace costituita da legno precedentemente carbonizzato. E' di vitale importanza che il focolare non si spenga mai. Al ritorno dalla caccia, trovare un focolare ormai ridotto a cenere, sarebbe di grande offesa sia nei riguardi dell'animale cacciato che del cacciatore stesso. Per distribuire il cibo, si servono di un cestino ricavato da legno, ossa di animali e foglie. Anche se all'apparenza si potrebbe pensare il contrario, il popolo Na'vi presenta un galateo molto elegante e sofisticato. I Na'vi pongono particolare attenzione ad ogni loro gesto, il quale viene svolto con profondo convolgimento e raffinatezza, aspetto che ancora di più esalta l'armonia di questo popolo.
Tutte queste attività di gruppo sono costantemente accompagnate da canti, che si differenziano fra loro a seconda dell'utilizzo. Alcuni fra i canti più importanti sono quello del tessitore, che accompagna la lavorazione al telaio e il famosissimo canto di caccia, usato durante le battute di caccia e cantato solo da cacciatori ormai maturi che hanno raggiunto lo tsaheylu con la propria Banshee. Questi canti sono spesso accompagnati da strumenti a percussione e a fiato ricavati da piante di pandora e budella di animale. Uno dei più famosi è appunto il flauto blu, da qui il nome Omatikaya "clan del flauto blu". Questo strumento è estremamente sacro e il suo suono è udibile solo nelle occasioni più importanti suonato esclusivamente dall Olo'eyktan ( leader maschio del clan).
I Na'vi oltre ad essere ottimi cacciatori e guerrieri, sono anche formidabili artisti. Si dedicano spesso alla creazione di oggetti ornamentali di particolare bellezza, dando prova di conoscere tecniche di lavorazione molto sofisticate sia del legno che di altri materiali facilmente reperibili sul satellite.
E' ora di accompagnare questo popolo verso quello che è l'ultimo passo della vita di un Na'vi.... la morte. Anche in questo aspetto, i Na'vi si dimostrano tutt'altro che primitivi e al contrario di noi uomini non temono affatto la morte. I Na'vi credono che ogni individuo abbia dentro di se una forte energia vitale e spirituale. Come dice la nostra Neytiri, questa energia è solo in prestito e un giorno o l'altro andrà restituita. Con la morte un Na'vi non smette di vivere, ma entra a far parte di un qualcosa di più grande, Eywa, l'entità superiore presente su Pandora. Questo aspetto finale della vita di un Na'vi è fantastico e ci fa rendere conto ancora meglio di quanto questo popolo sia legato all'equilibrio naturale del satellite, a tal punto, da tornare a far parte di esso una volta esaurito il tempo.
Adesso che abbiamo analizzato questo popolo, immergendosi nella sua cultura, per uscirne cambiati e fortemente affascinati, vorrei farvi riflettere su una cosa. Sapete cosa fa dei Na'vi quel meraviglioso popolo che tanto ci ha affascinato e continua ad affascinarci?
Niente altro che la loro semplicità..... Spesso cerchiamo disperatamente qualcosa di grande, qualcosa di complicato e non ci rendiamo conto che le qualità migliori risiedono nelle cose e nei gesti più semplici.
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