Tanhi Inviato: 15 Febbraio 2012 Segnala Condividi Inviato: 15 Febbraio 2012 "Un pianeta migliore è un sogno che inizia a realizzarsi quando ognuno di noi decide di migliorare se stesso" (Mahatma Gandhi)Cosa ne pensate di questa frase? 😊A me ha colpito molto, sarebbe la soluzione a molti problemi del nostro pianeta.... Citare Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Uzbazur Inviato: 18 Febbraio 2012 Segnala Condividi Inviato: 18 Febbraio 2012 Una frase bellissima che dovrebe apparire come cartellone a giro per le strade! :) Citare Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
mara Inviato: 5 Marzo 2012 Segnala Condividi Inviato: 5 Marzo 2012 "Un pianeta migliore è un sogno che inizia a realizzarsi quando ognuno di noi decide di migliorare se stesso" (Mahatma Gandhi)Cosa ne pensate di questa frase? 😊A me ha colpito molto, sarebbe la soluzione a molti problemi del nostro pianeta.... Penso di essere d'accordissimo con questa frase e, come anche espresso nel topic sull'inquinamento da pidav, sono consapevole che solo con il buon esempio possiamo cercare di fare qualcosa. A questo proposito vi posto una parte, aggiornata sino al corrente mese di marzo, di Un Calendario del Cambiamento 2012, che un'amica mi ha inoltrato e che mi sembra in gran parte condivisibile. Se di vostro interesse vi aggiornero' di mese in mese. CALENDARIO 2012 L'ANNO DEL CAMBIAMENTO! Quest'anno non finirà il mondo. Quest'anno inizierà un mondo nuovo, un cambiamento verso un mondo fatto per te, per me, per noi. Un mondo di idee nuove, un mondo migliore. Il mondo che tutti vorremmo, inizierà dal cambiamento dentro di te! Non aver paura di sognare il mondo che vorresti! Scrivi cosa non ti piace di questo mondo: . . LA DECRESCITA: RISPARMIO IN TEMPI DI CRISI:Un vasetto di yogurt prodotto industrialmente e acquistato attraverso i circuiti commerciali, per arrivare sulla tavola dei consumatori percorre da 1.200 a 1.500 km, costa 10 euro al litro, ha bisogno di contenitori di plastica e di imballaggi di cartone, subisce trattamenti di conservazione che spesso non lasciano sopravvivere i batteri da cui è stato formato. RISPETTO L'AMBIENTE:Lo yogurt autoprodotto facendo fermentare il latte con opportune colonie batteriche non deve essere trasportato, non richiede confezioni e imballaggi, costa il prezzo del latte, non ha conservanti ed è ricchissimo di batteri. E' MEGLIO: Lo yogurt autoprodotto è pertanto di qualità superiore rispetto a quello prodotto industrialmente, costa molto di meno, non comporta consumi di fonti fossili e di conseguenza contribuisce a ridurre le emissioni di CO2, non produce di rifiuti. IL PIL?Tuttavia questa scelta, che migliora la qualità della vita di chi la compie e non genera impatti ambientali, comporta un decremento del Prodotto Interno Lordo: sia perché lo yogurt autoprodotto non passa attraverso la mediazione del denaro, quindi fa diminuire la domanda di merci, sia perché non richiede consumi di carburante, quindi fa diminuire la domanda di merci, sia perché non fa crescere i costi dello smaltimento dei rifiuti. I BENEFICI: I fermenti lattici contenuti nello yogurt fresco autoprodotto arricchiscono la flora batterica intestinale e fanno evacuare meglio. Le persone affette da stitichezza possono iniziare la loro giornata leggeri come libellule. Pertanto la qualità della loro vita migliora e il loro reddito ne ha un ulteriore beneficio, perché non devono più comprare purganti. Ma ciò comporta una diminuzione della domanda di merci e del prodotto interno lordo. Anche i purganti prodotti industrialmente e acquistati attraverso i circuiti commerciali, per arrivare nelle case dei consumatori percorrono migliaia di chilometri. La diminuzione della loro domanda comporta dunque anche una diminuzione dei consumi di carburante e un ulteriore decremento del prodotto interno lordo. La diminuzione dei rifiuti e della domanda di yogurt e di purganti prodotti industrialmente, comporta una riduzione della circolazione degli autotreni che li trasportano e, quindi, una maggiore fluidità del traffico stradale e autostradale. Gli altri autoveicoli possono circolare più velocemente e si riducono gli intasamenti. Di conseguenza migliora la qualità della vita. Ma diminuiscono anche i consumi di carburante e si riduce il prodotto interno lordo. La diminuzione dei camion circolanti su strade e autostrade diminuisce statisticamente i rischi d'incidenti, che comporta una ulteriore diminuzione del prodotto interno lordo, facendo diminuire sia le spese ospedaliere, farmaceutiche e mortuarie, sia le spese per le riparazioni degli autoveicoli incidentati e gli acquisti di autoveicoli nuovi in sostituzione di quelli non più riparabili.. L’esempio dello yogurt è applicabile a buona parte dei prodotti che usiamo, prova a pensarlo con il pane. Il Movimento per la Decrescita Felice si propone di promuovere la più ampia sostituzione possibile delle merci prodotte industrialmente ed acquistate nei circuiti commerciali con l'autoproduzione di beni. In questa scelta, che comporta una diminuzione del prodotto interno lordo, individua la possibilità di straordinari miglioramenti della vita individuale e collettiva, delle condizioni ambientali e delle relazioni tra i popoli, gli Stati e le culture. Questa prospettiva comporta che nei paesi industrializzati si riscoprano e si valorizzino stili di vita del passato, irresponsabilmente abbandonati in nome di una malintesa concezione del progresso, mentre invece hanno ampie prospettive di futuro non solo nei settori tradizionali dei bisogni primari, ma anche in alcuni settori tecnologicamente avanzati e cruciali per il futuro dell'umanità, come quello energetico, dove la maggiore efficienza e il minor impatto ambientale si ottengono con impianti di autoproduzione collegati in rete per scambiare le eccedenze. Nei paesi lasciati in stato di indigenza dalla rapina delle risorse che sono state necessarie alla crescita economica dei paesi industrializzati, un reale e duraturo miglioramento della qualità della vita non potrà esserci riproducendo il modello dei paesi industrializzati, ma solo con una crescita dei consumi che non comporti una progressiva sostituzione dei beni autoprodotti con merci prodotte industrialmente e acquistate. Una più equa redistribuzione delle risorse a livello mondiale non si potrà avere se la crescita del benessere di questi popoli avverrà sotto la forma crescita del prodotto interno lordo, nemmeno se fosse temperata dai correttivi ecologici dello «sviluppo sostenibile ». Che del resto è un lusso perseguibile solo da chi ha già avuto più del necessario da uno sviluppo senza aggettivi. Per aderire al movimento è sufficiente - autoprodurre lo yogurt o qualsiasi altro bene primario: la passata di pomodoro, la marmellata, il pane, il succo di frutta, le torte, l'energia termica e l'energia elettrica, oggetti e utensili, le manutenzioni ordinarie; - fornire i servizi alla persona che in genere vengono delegati a pagamento: assistenza dei figli nei primi anni d'età, degli anziani e dei disabili, dei malati e dei morenti. L'autoproduzione sistematica di un bene o lo svolgimento di un servizio costituisce il primo grado del primo livello di adesione. I livelli successivi del primo grado sono commisurati al numero dei beni autoprodotti e dei servizi alla persona erogati. L'autoproduzione energetica vale il doppio. GIOCO: fai 3 esempi con altri prodotti e immagina le conseguenze del gesto. www.decrescitafelice.it FRASE DEL MESE Sii il cambiamento che vuoi nella tua società. Ghandi BRICIOLE DI DECRESCITA E' assurdo pensare che il Prodotto Interno Lordo possa aumentare tutti gli anni all'infinito dato che le risorse non sono infinite. E' giusto governare il paese con l'obiettivo di aumentare il PIL, invece che di far star bene la gente? UN EURO RISPARMIATO è UN EURO GUADAGNATO: I GAAS Ogni volta che compriamo qualcosa lo paghiamo con i soldi dello stipendio. Ormai non bastano piu perchè compriamo tutto invece di produrci quello che ci serve. ULTIME GOCCE DI PETROLIO: Il petrolio sta per finire? No, c'è ancora una grande quantità di petrolio nelle viscere della Terra. Siamo però molto vicini al "picco di Hubbert", ùovvero al massimo storico della capacità di estrazione. E' ORA DI CAMBIARE! Un modello economico basato sul consumo senza fine (continua crescita del PIL) è insostenibile, dato che le risorse non sono infinite. Una volta capito che la crescita globale basata sul consumo di petrolio non è soltanto responsabile dei cambiamenti climatici o della crisi ambientale, ma comporta anche un aumento di stress, ansia e crollo sociale, diventa evidente che per curare il pianeta e noi stessi, è necessario ridurre le dimensioni dell'economia ovvero localizzarne l'attività, piuttosto che continuare a globalizzarla. L'impressione è che la consapevolezza stia crescendo, e che abbia il potenziale per diffondersi a macchia d'olio. COME CONVINCERCI:La strategia della distrazione. Distogliere l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle élites con telegiornali che parlano di gossip, e ricette. Per evitare l’interesse del pubblico verso le conoscenze essenziali, impedendo di pensare ai meccanismi che dominano il mondo, dando altre cose futili cui pensare e impegnarlo in lavori alienanti. SOSTENIBILITA'--MANGIARE è DECIDERE: 1 miliardo 300 mila:le persone che potrebbero essere nutrite con grano e soia destinati ai bovini. 20%:la quota di grano coltivato per nutrire persone. 38%:la quota coltivata per nutrire bestiame nel mondo. 9 milioni di acri:il terreno destinato alla coltivazione di vegetali, frutta e semi. 56 milioni di acri: il terreno destinato alla coltivazione del fieno destinato a nutrire gli animali da allevamento. 260 milioni: acri di foresta distrutta per fare spazio a pascoli. 40 mila: i bambini che muoiono di fame ogni giorno. 10 mila: i chili di patate che si ottengono da 1 acro di terra. 63: i chili di manzo che si ottengono da 1 acro di terra. ECONOMIA REALE perchè le monete complementari o locali sono una buona idea? per diverse ragioni: mettendole in circolazione è come mettere in circolazione il denaro che manca nelle tasche della gente per avere dei beni e servizi. I GAS: Cosa sono i Gruppi di Acquisto Solidale (G.A.S.)? Un gruppo d’acquisto e' formato da un insieme di persone che decidono di incontrarsi per acquistare all’ingrosso (con ovvi vantaggi economici) prodotti alimentari o di uso comune, da ridistribuire tra loro. GENNAIO Ogni mese troverai dei giochi: ogni gioco vale un punto, sfida i tuoi amici a fare il punteggiio più alto! Sai chi e Serge La Touche?? www.decrescita.com Gioco: scrivi 3 cose che potres_ produrre invece che comprare… immagina cosa succederebbe sulla terra se tu_ le autoproducessero invece che comprarle Cerca su you tube: Maurizio Pallante L’obsolescenza è l'invecchiamento di un oggetto che lo porta al termine del suo ciclo di vita utile. L'obsolescenza programmata è la progettazione di un prodotto affinchè si rompa o non funzioni più in poco tempo. Ciò si può ottenere costruendo con materiali di qualità inferiore, con difetti appositi, e molto difficile da riparare. Obsolescenza percepita: è un modo molto più subdolo per costringerci a comprare un altro prodotto. Rendono prematuramente obsoleto un prodotto che ancora funziona, per immetterne sul mercato dopo poco tempo una nuova versione dotata di maggiori optional, preferibilmente dopo una adeguata campagna pubblicitaria che induca nel consumatore finale l’idea che la sua “vecchia versione” del prodotto sia ormai sorpassata ed inadeguata. Perchè hanno inventato l'obsolescenza? Un tempo i prodotti erano costruiti per durare per sempre, ma una volta saturato il mercato i produttori non potevano più essere ricchi. Così hanno ben pensato che se le cose devono essere buttate la gente deve ricomprarle e i produttori continuano ad essere ricchi. Noi possiamo lavorare grazie all'obsolescenza programmata? Non è corretto, noi possiamo avere i soldi per acquistare oggetti che dovremo buttare dopo poco per comprarne altri impegnando i soldi per cui abbiamo sacrificato il nostro tempo. Sarebbe migliore il mondo se dovessimo comprare le cose una sola volta? Probabilmente quando avremmo tutto quello che ci serve veramente, non dovendolo piu cambiare, avremmo abbastanza soldi pur lavorando molto meno e potremmo dedicare il nostro tempo a ciò che ci rende felici. Ma mi rende felice comprare le cose! per questo sono contento quando butto qualcosa che si è rotto anzitempo o che mi sembra vecchio. La grande macchina della pubblicità che tiene in piedi l'obsolescenza percepita, ovvero ci fa sembrare che ciò che abbiamo sia vecchio e inadeguato, e ci fa sembrare indispensabili cose per noi inutili. Il meccanismo è semplice ci fa sentire inadeguati, dicendoci che non siamo felici perchè non abbiamo certe cose. Non siamo circondati da belle donne vogliose perchè non abbiamo l'ultimo gadget. Non abbiamo un compagno meraviglioso perchè non abbiamo una borsetta abbastanza griffata, o abbiamo le scarpe che erano di moda lo scorso anno. Se comprassimo queste cose saremmo adeguati e gli altri ci amerebbero e stimerebbero. Io lavoro sodo e mi compro le cose, così sono felice! Me lo merito dopo una giornata di duro lavoro! In effetti la giornata di lavoro risucchia tutte le energie e non ne abbiamo più per essere felici facendo ciò che ci piace. La sera l'unica alternativa è guardare la televisione, così possiamo essere ben disinformati e vedere nelle pubblicità cosa dovremmo avere per essere felici! Domani lavoreremo sodo per avere i soldi per comprarcele e a fine giornata andremo in un centro commerciale per comprarcele e avere un pò di felicità! Stasera saremo felici! Domani al lavoro e domani sera saremo di nuovo infelici, dovremo anche fare ordine in casa piena di cose inutili, non più alla moda, rotte e butteremo ciò che abbiamo comprato 4 mesi prima, dopo questo lavoro ci rimetteremo stanchissimi ad ascoltare i consigli della pubblicità su come essere felici. Troppo stanchi per dare attenzione ai figli alla moglie, o per chiacchierare con gli amici. E' etico, giusto, morale costruire o acquistare cose che si rompono subito o buttare cose ancora utilizzabili? Direi proprio di no! Per costruire quelle cose abbiamo consumato risorse, abbiamo costretto persone, probabilmente nel terzo mondo a rinunciare alla propria felicità, sfruttandole nelle fabbriche (e se lo avessero fatto a noi?), abbiamo consumato energie non rinnovabili, abbiamo intasato le strade per trasportarle abbiamo inquinato per produrle e trasportarle. Abbiamo costretto i nostri amici e vicini a lavorare per vendercele. Dopo un istante effimero e falso di soddisfazione nato dal sopimento Dell'inadeguatezza che la pubblicità ha istillato in noi, le abbiamo tenute per un pò e poi le abbiamo buttate! Si ma io non le butto le cose nell'indifferenziata, le riciclo! Bravo fai bene a provarci, ma la maggior parte delle cose non sono progettate per essere riciclate e non sono fatte con materiali riciclabili. Trascurando che il giusto sarebbe non produrre rifiuti e che il riuso deve venire prima del riciclo, bisogna sapere che riciclare o smaltire i rifiuti è un costo! E grosso! Inoltre inquina, consuma energia non rinnovabile, costringe altri a lavorare. E poi diciamocelo i rifiuti più tossici non ce li teniamo neanche, li spediamo nei paesi del terzo mondo!( e se qualcuno facesse una discarica di rifiuti tossici nel tuo comune saresti contento?) Quindi? Se le cose non si rompessero, o non le buttassimo perchè la pubblicità ce le fa sembrare vecchie ci servirebbero molti meno soldi, quindi dovremmo lavorare meno e avremmo più tempo per fare ciò che ci rende felici e praticare la decrescita. Inoltre inquineremmo meno, saremmo più sostenibili. Consumeremmo meno risorse, meno energia con conseguente abbondanza di risorse e diminuzione dei prezzi. Ci sarebbero persino meno camion che spostano materie prime merci rifiuti o gente sulle strade... così chi ha il suv può andare a 200 allora come nelle pubblicità invece che in coda a 60 allora, più triste di chi ha la punto a gpl o la bici elettrica ;) OBSOLESCENZA : ECCO PERCHE' LE COSE SI ROMPONO! FRASE DEL MESE La pena che i buoni devono scontare per l'indifferenza alla cosa pubblica è quella di essere governati da uomini malvagi. (Platone) ULTIME GOCCE DI PETROLIO: Cos'è il picco di Hubbert?Il picco di Hubbert è il momento in cui l'estrazione di petrolio raggiunge il suo valore massimo. Successivamente il ritmo di estrazione cala progressivamente, fino ad arrivare a zero. Perché estrarre il petrolio sul fondo del giacimento è più difficile e costoso. COME CONVINCERCI: Creare il problema e poi offrire la soluzione. Si crea un problema, una “situazione” che produrrà una determinata reazione nel pubblico in modo che sia questa la ragione delle misure che si desiderano far accettare. Ad esempio: lasciare che dilaghi o si intensifichi la violenza urbana, o organizzare attentati sanguinosi per fare in modo che sia il pubblico a pretendere le leggi sulla sicurezza a discapito delle libertà. Creare una crisi economica per far accettare come male necessario la diminuzione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici. SOSTENIBILITA'-MANGIARE è DECIDERE 5000 le tonnellate: di antibiotici impiegate negli allevamenti europei. Di cui 1.500 per favorire la crescita degli animali. 1000: animali estinti ogni anno a causa della distruzione delle foreste pluviali. 3 dollari: costo di un chilo di proteine presenti nel frumento. 31 dollari: costo di un chilo di proteine animali. 260 anni: durata delle riserve petrolifere se tutti fossero vegetariani. 13 anni: durata delle riserve petrolifere mondiali se tutti gli esseri umani fossero carnivori 500 mila chili al secondo: produzione di escrementi da parte di tutti gli animali d'allevamento negli Usa.(+ la CO2 e il metano) 120 milioni di chili: i rifiuti tossici prodotti ogni giorno dagli allevamenti di polli negli Usa. 17 miliardi: i dollari spesi ogni anno per dare da mangiare agli animali nella sola Europa ECONOMIA REALE: Chi le fa queste monete locali/ complementari? è come per gli sconti: chiunque può farli, ovviamente ci sono dei modelli che hanno più o meno successo. Possono farle delle associazioni di cittadini o benefiche, possono farle anche i comuni. I GAS: perché i GAS sono solidali?Un gruppo d’acquisto diventa solidale nel momento in cui decide di utilizzare il concetto di solidarieta' come criterio guida nella scelta dei prodotti. Solidarieta' che parte dai membri del gruppo e si estende ai piccoli produttori che forniscono i prodotti, al rispetto dell’ambiente, ai popoli del sud del mondo e a colore che - a causa della ingiusta ripartizione delle ricchezze - subiscono le conseguenze inique di questo modello di sviluppo. FEBBRAIO 1 Mercoledì Sai chi e Annie Leonard? Esplora il sito: www.greenme.it Gioco: cerca un ogge'o che non a_ra l’a'enzione vicino a te. Indovina: quan_ km ha viaggiato per arrivare da te. Quante ore di lavoro sono servite per produrlo trasportarlo venderlo e smal_rlo. Quante ore usi quest’ogge'o? Potres _ farne a meno? Cerca su you tube: “la storia delle cose” IL PICCO DEL PETROLIO La predizione del picco globale. I dati esistenti possono essere estrapolati per determinare la data presunta del picco globale tenendo conto del dato geologico della quantità totale di petrolio geologicamente estraibile. Si tratta di un dato molto incerto ma che comunque è approssimativamente noto. A partire da questi dati è possibile estrapolare la curva nel futuro e ottenere un valore approssimato per il momento per il quale ci aspettiamo il picco. Il picco per il petrolio era atteso, molto approssimativamente, verso il 2010, attualmente alcune compagnie riferiscono di averlo già superato, altre che verrà superato in pochi anni tra il 2005 e il 2013. Tutti quelli che hanno ragionato su questo argomento hanno sostenuto che al picco ci possiamo aspettare un rapido aumento dei prezzi del petrolio come pure una fase di instabilità geopolitica. La grande transizione. Cosa ci aspettiamo che succeda esattamente nella “terra incognita” del dopo-picco?C’è chi ha parlato di fine della civiltà e alcuni hanno addirittura ipotizzato il ritorno all’età della pietra (questa è la “teoria Olduvai” di Richard Duncan). Indubbiamente il petrolio è una cosa importante nell’economia mondiale. Rappresenta oggi quasi il 40% dell’energia primaria generata e circa il 90% dell’energia usata nei trasporti. Senza petrolio avremmo delle grosse difficoltà a mandare avanti il pianeta nel modo in cui siamo abituati a vederlo funzionare. Non bisogna farsi prendere dal panico il picco segnala la necessità di un cambiamento. Ogni volta che un picco si è verificato nel caso di una risorsa economicamente importante, c’è stato un cambiamento di risorsa. Si puo’ avere semplicemente un cambiamento geografico. Oggi, manca la possibilità di risolvere il problema andando a sfruttare altre aree geografiche. Semplicemente, manca un’altra Arabia Saudita. Perciò, dobbiamo prepararci a una transizione tecnologica di qualche tipo. www.aspoitalia.it L’aumento dei prezzi del petrolio è stato continuo e inarrestabile dal 1998. Partendo da meno di 20 dollari al barile a quel tempo, i prezzi hanno raggiunto e sfondato i 95 dollari al barile. Questi aumenti hanno causato molta preoccupazione e in molti casi si è parlato del “picco di Hubbert“ o “picco del petrolio” nell’interpretazione dell’attuale situazione. Secondo Hubbert, la produzione di una risorsa minerale segue una “curva a campana”. Il picco di questa curva è il punto di massima produzione: al di là del quale la produzione comincia inesorabilmente a diminuire, con grandi difficoltà tecniche di estrazione, quindi il prezzo sale vertiginosamente. La curva di produzione illustrata dalla teoria di Hubbert è una descrizione di casi storici ben noti che viene applicata alla situazione presente e futura mondiale. Più di una volta è stato possibile osservare sperimentalmente che la produzione di una risorsa esauribile segue una “curva a campana”. Il caso forse più noto è quello del petrolio negli Stati Uniti, dove la produzione ha mostrato un picco nettissimo del 1970. Negli anni ’60, Hubbert stesso aveva previsto il picco degli Stati Uniti per il 1970. Venne accusato di essere un folle visionario, finché la sua previsione si realizzò in tutti i giacimenti studiati. In tempi più recenti, un picco è stato osservato per la produzione di petrolio nell’Unione Sovietica nel 1990 e un altro per la produzione di petrolio del mare del Nord nel 1999. La disponibilità di petrolio descritta dalla curva di Hummert è il risultato logico di come i fattori economici operano quando si trovano ad avere a che fare con una risorsa fisicamente limitata, il che è il caso normale per una risorsa minerale non riciclabile come il petrolio. Data questa caratteristica, la curva a campana di Hubbert è inevitabile in un economia di mercato. Possiamo distinguere diverse fasi del ciclo di Hubbert: La prima fase: espansione rapida. Inizialmente, la risorsa è abbondante e bastano modesti investimenti per estrarla. In questa fase, la crescita della produzione è esponenziale. La seconda fase: inizio dell’esaurimento. Le riserve “facili”, ovvero quelle meno costose, sono quelle estratte per prime. Con l’esaurimento delle risorse facili, comincia a essere necessario sfruttare risorse più difficili e questo richiede investimenti sempre più consistenti. La produzione continua a crescere, ma non più esponenzialmente come nella prima fase. La terza fase: il picco e il declino: il graduale esaurimento rende talmente elevati gli investimenti necessari che non sono più sostenibili. La produzione raggiunge un massimo (il picco di Hubbert) e cala. La quarta fase: il declino finale. non si fanno più investimenti significativi. La produzione continua, ma il declino procede fino a che non diventa talmente ridotta da cessare completamente. ..E IL MONDO SPREMUTO REST0’ A SECCO.. FRASE DEL MESE: L'unica cosa necessaria per il trionfo del male è l'inerzia dei buoni ( Edmund Burke) ULTIME GOCCE DI PETROLIO Perché deve esistere il picco del petrolio di Hubbert? Perché il petrolio esiste in quantità limitata. Non essendo costante l'estrazione c'è un momento di picco massimo che poi scende fino a zero estrazione. Da un certo punto in poi il ritmo di estrazione inizia a decrescere in maniera irreversibile. E' quanto, ad esempio, sta accadendo con la produzione di petrolio nel Mare del Nord, che ha raggiunto il picco nell'anno 2000. COME CONVINCERCI La strategia della gradualità. Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, per un po’ di anni consecutivi. Così condizioni socioeconomiche radicalmente nuove (neoliberismo) furono imposte negli anni ‘80 e ‘90: privatizzazioni, precarietà, flessibilità, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero stati applicati n una sola volta. SOSTENIBILITA': Un modello economico basato sul consumo senza fine (continua crescita del PIL) è insostenibile, dato che le risorse non sono infinite. Una volta capito che la crescita globale basata sul consumo di petrolio non è soltanto responsabile dei cambiamenti climatici o della crisi ambientale, ma comporta anche un aumento di stress, ansia e crollo sociale, diventa evidente che per curare il pianeta e noi stessi; è necessario ridurre le dimensioni dell'economia ovvero localizzarne l'attività, piuttosto che continuare a globalizzarla. L'impressione è che la consapevolezza stia crescendo, e che abbia il potenziale per diffondersi a macchia d'olio. MANGIARE è DECIDERE La prossima volta che mangi carne tutti i giorni pensaci su. Pensa alle foreste disboscate, al deserto che avanza, ai liquami che filtrano nelle falde acquifere, all'anidride carbonica e al metano che intrappolano il globo in una cappa calda. Sì perché ogni hamburger equivale a 6 metri quadrati di alberi abbattuti e a 75 chili di gas responsabili dell'effetto serra. Ma pensa anche alle tonnellate di grano e soia usate per dar da mangiare alla tua bistecca. E 9 milioni di bambini muoiono di fame. Il 70% di cereali, soia e semi prodotti ogni anno negli Usa serve a sfamare animali. Non uomini. Mangiare meno carne, non è più solo un segno di rispetto per gli animali. È una scelta sociale. Solidale con chi ha fame e con il futuro del pianeta (è uno solo, piccolo e sovraffollato). Pena: l'avveramento della profezia dell'economista Malthus che già due secoli fa ammoniva: "Arriverà il giorno in cui la pressione demografica avrà esaurito la capacità della terra di nutrire l'uomo". ECONOMIA REALE: Quante ore devo mettere a disposizione per far parte della Banca del tempo? Ognuno è libero di scambiare quante ore vuole, in base alla sua disponibilità di tempo, nel raggio chilometrico che ritiene più idoneo, nell’arco di MARZO 1 Giovedì Sai chi è Ken Wilber? Esplora il sito: www.aspoitalia.it Gioco: rispe'o allo stesso anno quanto e aumentato il costo della benzine? Cerca su you tube: “chi ha ucciso l’auto ele'rica?” La Transizione è un movimento culturale impegnato nel traghettare la nostra società industrializzata dall’attuale modello economico profondamente basato su una vasta disponibilità di petrolio a basso costo e sulla logica di consumo delle risorse a un nuovo modello sostenibile non dipendente dal petrolio e caratterizzato da un alto livello di resilienza e benessere sociale, ma i metodi e i percorsi che la Transizione propone vanno ben oltre questa prima definizione permettendo una ricostruzione del sistema di rapporti tra gli uomini e gli uomini e tra gli uomini e il pianeta che abitano. Tutto inizia quasi per caso nel 2003, quando Rob Hopkins insegnando alle medie in Irlanda e con i suoi studenti durante un’esercitazione scolastica creò il Kinsale Energy Descent Plan un progetto strategico che indicava come la piccola città avrebbe dovuto riorganizzare la propria esistenza in un mondo in cui il petrolio non fosse stato più economico e largamente disponibile. Quasi subito tutti si resero conto del potenziale rivoluzionario di quella iniziativa. Quello era il seme della Transizione, il progetto consapevole del passaggio dallo scenario attuale a quello del prossimo futuro. COM’È IL NOSTRO MONDO? L’economia del mondo industrializzato è stata sviluppata negli ultimi 150 anni sulla base di una grande disponibilità di energia a basso prezzo ottenuta dalle fonti fossili, prima fra tutte il petrolio. Più in generale il nostro sistema di consumo si fonda sull’assunto paradossale che le risorse a disposizione siano infinite. Le conseguenze più evidenti di questa politica sono il riscaldamento globale e la fine delle risorse, prime tra tutte il petrolio, una combinazione di eventi dalle ricadute di portata epocale sulla vita di tutti noi. Ci sono molti altri effetti che si sommano a questi, inquinamento, distruzione della biodiversità, iniquità sociale, mancata ridistribuzione della ricchezza, ecc. La crisi petrolifera appare però la minaccia più immediata e facilmente percepibile dalle persone. LA RESILIENZA non è un termine molto conosciuto, esprime una caratteristica tipica dei sistemi naturali. La resilienza è la capacità di un certo sistema, di una certa specie, di una certa organizzazione di adattarsi ai cambiamenti, anche traumatici, che provengono dall’esterno senza degenerare, una sorta di flessibilità rispetto alle sollecitazioni. La società industrializzata è caratterizzata da un bassissimo livello di resilienza. Viviamo tutti un costante stato di dipendenza da sistemi e organizzazioni dei quali non abbiamo alcun controllo. Nelle nostre città consumiamo gas, cibo, prodotti che percorrono migliaia di chilometri per raggiungerci, con catene di produzione e distribuzione estremamente lunghe, complesse e delicate. Il tutto è reso possibile dall’abbondanza di petrolio a basso prezzo che rende semplice avere energia ovunque e spostare enormi quantità di merci da una parte all’altra del pianeta. È facile scorgere l’estrema fragilità di questo assetto, basta chiudere il rubinetto del carburante e la nostra intera civiltà si paralizza. Questa non è resilienza. I progetti di Transizione mirano invece a creare comunità libere dalla dipendenza dal petrolio e fortemente resilienti attraverso la ripianificazione energetica e la rilocalizzazione delle risorse di base della comunità (produzione del cibo, dei beni e dei servizi fondamentali). Lo fa con proposte e progetti incredibilmente pratici, fattivi e basati sul buon senso. Prevedono processi governati dal basso e la costruzione di una rete sociale e solidale molto forte tra gli abitanti delle comunità. Nascono così le Transition Towns (oramai centinaia), città e comunità in transizione che sulla spinta dei propri cittadini decidono di prendere la via della transizione.Qui si evidenzia il terzo elemento di forza del progetto di Rob Hopkins, quello che lui ha creato è un metodo che si può facilmente imparare, riprodurre e rielaborare. Questo lo rende piacevolmente contagioso, anche grazie alla forza della visione che contiene, un’energia che attiva le persone e le rende protagoniste consapevoli di qualcosa di semplice e al contempo epico. Possediamo tutte le tecnologie e le competenze necessarie per costruire in pochi anni un mondo profondamente diverso da quello attuale, più bello e più giusto. La crisi profonda che stiamo attraversando è in realtà una grande opportunità che va colta e valorizzata. Il movimento di Transizione è lo strumento per farlo. www.transitionitalia.it LA TRANSIZIONE verso un mondo sostenibile FRASE DEL MESE: Libertà è partecipazione! ULTIME GOCCE DI PETROLIO:Ma il petrolio non si riforma continuamente negli strati profondi della Terra?No, il petrolio e tutti i cosiddetti combustibili fossili, come il carbone, il metano, ecc., siano stati originati dalla trasformazione di grandi quantità di materiale vivente sedimentato e decomposto nella profondità della Terra in milioni di anni. COME CONVINCERCI La strategia del differire. Per far accettare una decisione impopolare è presentarla come “dolorosa e necessaria” guadagnando in quel momento il consenso della gente per un’applicazione futura. In questo modo si dà più tempo alla gente di abituarsi all’idea del cambiamento e di accettarlo con rassegnazione quando arriverà il momento. SOSTENIBILITA'-MANGIARE è DECIDERE Dal 1960 a oggi, oltre un quarto delle foreste del Centro-America è stato abbattuto per far posto a pascoli; in Costa Rica i latifondisti hanno abbattuto l'80% della foresta tropicale e in Brasile c'è voluto l'omicidio di Chico Mendes, il raccoglitore di gomma assassinato dagli allevatori per una disputa sull'uso della foresta pluviale, per accorgersi dell'esistenza di una "bovino connection". In Amazzonia la foresta pluviale è stata fagocitata da 15 milioni di ettari di pascolo. Eppure è in questo habitat che dimora il 50% di specie viventi e da qui deriva un quarto di tutti i farmaci che usiamo. Dove prima c'erano migliaia di varietà viventi ora ci sono solo mandrie. ECONOMIA REALE Ma chi accetta di essere pagato in parte con queste monete complementari o locali poi cosa se ne fa? Ci perde? Quando le ha accettate in pagamento poi le spende! sempre nella propria comunità. Ad esempio: ci sono un disoccupato, un barista, un parrucchiere, una donna delle pulizie, un meccanico. il comune vuole sistemare un giardinetto: paga un disoccupato per farlo con la moneta locale . Il disoccupato la usa per pagare il meccanico, che poi li spende al bar. La barista va dalla parrucchiera e la paga così. La parrucchiera a sua volta ci paga la donna delle pulizie che poi deciderà come spenderli tra le persone che aderiscono al circuito IL PARTITO DEL NO: Ma non abbiamo fondi per cambiare… Non è veramente un problema. I fondi sono un ben misero sostituto dell’entusiasmo e della partecipazione della comunità, che vi porteranno entrambe attraverso i primi passi della vostra transizione. I fondi possono anche richiedere misure di controllo, e potrebbero deviare l’iniziativa in direzioni che vanno contro gli interessi della comunità. Totnes iniziò nel settembre 2005 senza denaro. Si è sempre autofinanziata fin dall’inizio. Le conferenze e le proiezioni di film portarono denaro per sostenere eventi gratuiti come gli Open Space day. Arriverete al punto in cui avrete progetti specifici che richiedono denaro, ma fino a quel punto ve la caverete. Conservate le forze finché non accadrà… non permettete che la mancanza di fondi vi fermi. Citare Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Tawtute Inviato: 15 Marzo 2012 Segnala Condividi Inviato: 15 Marzo 2012 "Un pianeta migliore è un sogno che inizia a realizzarsi quando ognuno di noi decide di migliorare se stesso" (Mahatma Gandhi)Cosa ne pensate di questa frase? 😊A me ha colpito molto, sarebbe la soluzione a molti problemi del nostro pianeta.... è il solito discorso, se non facciamo tutti qualcosa non cambierà mai niente... sigh Citare Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
niftue rey Inviato: 19 Marzo 2012 Segnala Condividi Inviato: 19 Marzo 2012 ragazzi, quando inserite un testo copiato, ripulitelo dalla formattazione originale, altrimenti diventa un macello leggerlo... detto questo, relativamente alla discussione, vi do un consiglio... fate il primo passo, e fatelo notare agli altri... vedrete che è contagioso...io per esempio, quando sono in coda con la macchina, spengo il motore, e guardo in faccia i miei vicini di coda... che si sentono "costretti" a non essere da meno... oppure, quando vedete che qualcuno getta con fare indifferente una carta a terra, fategli notare con gentilezza che "le è caduto qualcosa"... vedrete facce paonazze e imbarazzate, raccolgono e si defilano, ma vi assicuro che poi resta impresso... :lol: Citare Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
pidav Inviato: 20 Marzo 2012 Segnala Condividi Inviato: 20 Marzo 2012 ragazzi, quando inserite un testo copiato, ripulitelo dalla formattazione originale, altrimenti diventa un macello leggerlo... detto questo, relativamente alla discussione, vi do un consiglio... fate il primo passo, e fatelo notare agli altri... vedrete che è contagioso...io per esempio, quando sono in coda con la macchina, spengo il motore, e guardo in faccia i miei vicini di coda... che si sentono "costretti" a non essere da meno... oppure, quando vedete che qualcuno getta con fare indifferente una carta a terra, fategli notare con gentilezza che "le è caduto qualcosa"... vedrete facce paonazze e imbarazzate, raccolgono e si defilano, ma vi assicuro che poi resta impresso... :lol: Buon giorno,"accolgo l'esempio dando l'esempio."Da un paio d'anni è anche la mia filosofia ... però ancora non faccio notare il comportamento scorretto (anche se gentilmente) perchè mi sentirei comunque ancora in colpa (non penso di essere così ligio) però cerco di non lasciare (o di lasciare il meno possibile) il segno del mio passaggio e cerco di dare l'esempio. Citare Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Tanhi Inviato: 23 Marzo 2012 Autore Segnala Condividi Inviato: 23 Marzo 2012 ragazzi, quando inserite un testo copiato, ripulitelo dalla formattazione originale, altrimenti diventa un macello leggerlo... detto questo, relativamente alla discussione, vi do un consiglio... fate il primo passo, e fatelo notare agli altri... vedrete che è contagioso...io per esempio, quando sono in coda con la macchina, spengo il motore, e guardo in faccia i miei vicini di coda... che si sentono "costretti" a non essere da meno... oppure, quando vedete che qualcuno getta con fare indifferente una carta a terra, fategli notare con gentilezza che "le è caduto qualcosa"... vedrete facce paonazze e imbarazzate, raccolgono e si defilano, ma vi assicuro che poi resta impresso... :lol: Hai perfettamente ragione ma anche io, come Pidav, non riesco a farlo notare agli altri....Verso me stessa invece sono molto severa e come Pidav non lascio nulla al mio passaggio e con il buon esempio ho "educato" tutta la mia famiglia compresa mia nonna che trovava "naturale" buttare le cose per terra. Anche io penso che il buon esempio serva molto, ma la coscienza ecologica o ambientalista o come la vogliamo chiamare, la si deve "sentire" dentro.....e il legame con la Natura, come dice Neytiri, lo devi "sentire" qui e si tocca la fronte e nel cuore.....Tutti gli esseri umani dovrebbero cominciare a "sentire" questo legame....😊 Citare Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
mara Inviato: 23 Marzo 2012 Segnala Condividi Inviato: 23 Marzo 2012 ragazzi, quando inserite un testo copiato, ripulitelo dalla formattazione originale, altrimenti diventa un macello leggerlo... detto questo, relativamente alla discussione, vi do un consiglio... fate il primo passo, e fatelo notare agli altri... vedrete che è contagioso...io per esempio, quando sono in coda con la macchina, spengo il motore, e guardo in faccia i miei vicini di coda... che si sentono "costretti" a non essere da meno... oppure, quando vedete che qualcuno getta con fare indifferente una carta a terra, fategli notare con gentilezza che "le è caduto qualcosa"... vedrete facce paonazze e imbarazzate, raccolgono e si defilano, ma vi assicuro che poi resta impresso... 😂 Chiedo ancora scusa per il testo copiato male che ho inserito (l'avevo notato e chiesto aiuto nella sezione assistenza sul sito). Peccato perche' c'erano molte cose interessanti proposte proprio per iniziare a fare il primo passo ....Io come voi tutti cerco da tempo di fare del mio meglio e colgo ogni volta che mi capita l'occasione di dare piccoli suggerimenti facilmente applicabili. Non riesco a fare osservazioni se non quando mi dicono che tanto non serve ....allora mi accaloro un po'.. Invece mi e' capitato il contrario: di avere frasi di approvazione ad esempio da chi mi vede raccogliere da terra con l'apposito sacchetto la "produzione" della mia cagnolina . Citare Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
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